Donne…CONTRO

SPERIMENTALE   _   lavorato su testi di Sofocle, M Twain, H Ibsen, B Brecht

Scrivere o dipingere qualcosa che non potrà mai esistere e farlo sembrare vero, leggera e impalpabile voce di donna che scivola sulle note, migliaia di sussurri inascoltati.
Ognuna persa in territorio straniero, con indosso un vestito ultimo ricordo di una casa che non c’è mai stata, qualcuno di cui non rammenta più neppure il viso glielo tendeva distratto…prendi, è tuo…e si dileguava senza voltarsi indietro, indifferente. Bambine, ragazze, donne camminano dritte, sussurrando dolci, la luce negli occhi: non streghe, non pazze, non bambole da sistemare in un angolo come graziosi soprammobili, non serve di una società mandata avanti da loro (uomini).
Persone come tutte le altre figure in fianco a loro, passanti frettolosi a capo chino: emergono silenziose da abiti che sanno di passato, vesti che non le proteggono, le vomitano nella loro vita, spoglie, sole. Eppure i loro sguardi (…di uomini) sono capaci ancora di ferire, abbracciare, svuotare, innalzare e ridicolizzare al tempo stesso.
Gli uomini attorno, quegli stessi detentori del potere che le hanno condannate, una alla volta, sono distanti, irreali, incapaci di vedere al di là di quelle vesti in cui le hanno incatenate, impauriti dalla possibilità di scoprire la libertà che c’è dietro, ombre fragili a sfidare epoche e popoli vissuti con la paura di lasciare la strada e scoprirsi in un altro cammino,dentro a uno specchio, diversi.